Con i curdi

‭«‬Con la rivoluzione curda.‭ ‬Contro la guerra e la strategia del terrore‭»‬.‭ ‬Così recitava lo striscione di apertura della manifestazione che,‭ ‬il‭ ‬12‭ ‬Dicembre,‭ ‬ha attraversato il centro di Palermo e alla quale hanno partecipato quasi mille persone provenienti da tutta la Sicilia.‭ ‬Studenti,‭ ‬associazioni,‭ ‬comitati di base,‭ ‬realtà politiche,‭ ‬partiti,‭ ‬sindacati,‭ ‬centri sociali hanno raccolto con entusiasmo l’appello lanciato dal comitato‭ “‬Palermo solidale con il popolo curdo‭” ‬che ha organizzato una mobilitazione di tre giorni articolata in momenti e contesti differenziati ma collegati da un unico filo conduttore:‭ ‬la solidarietà internazionalista al popolo curdo e alla sua lotta per la libertà contro l’oscurantismo e contro il terrorismo del sedicente Stato islamico e di tutti gli stati che tengono le redini della guerra in Medioriente e nel mondo.
Sabato‭ ‬12‭ ‬Dicembre,‭ ‬un corteo colorato e assai comunicativo ha percorso la centralissima Via Maqueda alternando musica,‭ ‬slogan e interventi al microfono per spiegare ai palermitani le ragioni della manifestazione.‭ ‬Si è parlato della resistenza curda,‭ ‬della liberazione della città di Kobane,‭ ‬del Confederalismo democratico,‭ ‬del ruolo criminale giocato dalla Turchia,‭ ‬delle tante ipocrisie che caratterizzano le politiche degli stati occidentali.‭ ‬Domenica‭ ‬13‭ ‬Dicembre,‭ ‬nei locali di Palazzo Cefalà‭ (‬sede della Consulta delle Culture‭) ‬si è tenuta un’assemblea cittadina alla quale hanno partecipato Ebru Gunay,‭ ‬avvocato del presidente curdo Abdullah Öcalan,‭ ‬e Ozlem Tanrikulu,‭ ‬del Congresso nazionale del Kurdistan.‭ ‬La serata si è conclusa con una partecipatissima cena sociale al circolo Arci‭ “‬Malaussene‭”‬.
Infine,‭ ‬Lunedì‭ ‬14‭ ‬Dicembre,‭ ‬il momento più atteso da un punto di vista strettamente istituzionale:‭ ‬il sindaco Leoluca Orlando ha conferito la cittadinanza onoraria di Palermo‭ «‬al popolo curdo e,‭ ‬per esso,‭ ‬al suo più riconosciuto rappresentante,‭ ‬Abdullah Öcalan‭»‬.‭ ‬A ritirare la cittadinanza onoraria è stata proprio Ebru Gunay,‭ ‬avvocato del leader del Pkk.
Indiscutibile il successo di questa tre giorni che premia gli sforzi del comitato organizzatore impegnato,‭ ‬ormai da due anni,‭ ‬in una capillare opera di sensibilizzazione e sostegno alla causa curda,‭ ‬e a una soluzione di pace e giustizia sociale per tutto il Medioriente.
Di seguito,‭ ‬il testo del volantino distribuito nel corso della tre giorni:‭ «‬Di fronte ai venti di guerra e di terrore che soffiano in Europa e nel mondo,‭ ‬è indispensabile mobilitarsi per opporsi a questa spirale di violenza,‭ ‬di razzismo e di propaganda militarista.
Sostenere la resistenza del popolo curdo significa schierarsi contro il terrorismo dell’Isis e denunciare che,‭ ‬da sempre,‭ ‬la guerra e il terrore sono opera degli Stati.‭ ‬L’Isis,‭ ‬infatti,‭ ‬non è altro che un prodotto dei paesi occidentali per imporre il proprio dominio sui popoli e sulle risorse del Medio oriente.
Il‭ ‬14‭ ‬Dicembre‭ ‬2015‭ ‬il presidente curdo Abdullah Öcalan verrà insignito della cittadinanza onoraria di Palermo.
Fino a oggi,‭ ‬la criminalizzazione nei confronti di Öcalan,‭ ‬del Partito dei lavoratori curdi‭ (‬Pkk‭) ‬e dell’intero movimento di liberazione,‭ ‬hanno rappresentato una ferita aperta nel cuore della società civile internazionale.‭ ‬Una ferita ancor più dolorosa se si pensa al ruolo svolto dai curdi nella lotta contro la barbarie
creata da stati autoritari e dal fondamentalismo religioso.
Tra le macerie della guerra in Medioriente,‭ ‬dove le potenze straniere muovono le loro pedine a tutela di inconfessabili interessi economici e politici,‭ ‬alimentando intolleranza e razzismo,‭ ‬la lezione del popolo curdo si condensa nella proposta del Confederalismo Democratico,‭ ‬che costruisce autogoverno del territorio nel rispetto delle diversità,‭ ‬uguaglianza sociale e parità di genere,‭ ‬democrazia diretta e assemblearismo,‭ ‬rispetto della natura e solidarietà.
Oggi Palermo rende omaggio non soltanto ad Abdullah‭ “‬Apo‭” ‬Öcalan,‭ ‬ma a tutte le donne e a tutti gli uomini che in Kurdistan hanno combattuto e combattono per edificare una società più umana,‭ ‬più giusta,‭ ‬più libera‭»‬.
Libert’Aria‭ ‬-‭ ‬Palermo

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